Marcia pro don Baresi: una bestemmia nascosta in fondo ad un messale.
Alla fine gli adepti del comitato Free Don sono tornati in piazza, dopo un tam tam via mail mandato a tutte le parrocchie ed invitandoli a far aderire il maggior numero di persone possibile. Ignorando una sentenza che ha giungo di quest’anno ha confermato sia gli abusi che l’altrettanto gravissimo reato di detenzione di materiale pedopornografico (la Polizia riuscì a trovare 600 files pedofili guarda caso cancellati pochi giorni prima dell’arresto! – sentenza di condanna confermata per i fatti fino al dicembre 2004 ed in attesa di revisione per quelli successivi, ma i fatti precedenti, abusi e pedopornografia, ribadiamo cherestano di fatto confermati!).
E così ieri sera un manipolo di sostenitori (milioni per gli organizzatori, poche centinaia per la Questura) del sig. Marco Baresi (ex vice rettore del Seminario di Brescia) hanno “ballato, cantato e pregato” (sic) per le vie della città, mente su un maxy schermo si diffondevano le immagini del loro beniamino.
Sarebbe troppo facile commentare come vi aspettiate noi si debba fare, in giusta rappresentanza del vostro dolore che si rinnova ogni qual volta leggete simili oscenità. E altrettanto facile sarebbe postare uno dei vostri commenti arrivati già da ieri (prima ancora della fiaccolata) al nostro blog. Invece non aggiungeremo nulla che già non si sia detto.
Nulla tranne una piccola considerazione.
Pochi giorni fa in Germania il Santo Padre ha affermato (ancora una volta con grande coraggio ed umanità, direi) : “posso capire che, di fronte a crimini come gli abusi su minori commessi da sacerdoti, se le vittime sono persone vicine uno dica: questa non è la mia Chiesa, la Chiesa è una forza di umanizzazione e moralizzazione e se loro stessi fanno il contrario io non posso più stare con questa Chiesa”.
Pochi giorni dopo il Vescovo di Brescia ribadiva invece:
“sono molto contento che gli amici di Marco gli manifestino una stima intatta. Sono, infatti, convinto, e l’ho anche scritto, che Marco sia innocente. Forte di questa certezza morale considero mio dovere astenermi da qualsiasi comportamento che sia o possa sembrare un’indebita pressione sulla magistratura. Ritengo, pertanto, sia bene che io eviti ogni forma di presenza che possa essere interpretata in modo scorretto e, quindi, anche solo in ipotesi, nuocergli”.
Ecco, qua oggi ci chiediamo solo come tali posizioni: Papa + vescovo siano conciliabili all’interno della stessa Chiesa. E quanto le seconde confermino il pericolo lanciato dalle prime: il fatto che la gente (stanca, abusata, nauseata) lasci la chiesa (una certa chiesa).
Chiesa che non crediamo possa essere rappresentata in alcun modo dal piccolo corteo sfigato di ieri sera. Rumoroso, puzzolente, ma piccolo.
Un corteo che riassumerei con le parole tratte da una canzone (“Se non oggi”) inserita nel nuovo cd di Ivano Fossati:
“una bestemmia nascosta in fondo ad un messale”.