martedì 15 dicembre 2015

Falsi Profili Facebook




La moda dei profili fake sui Social è dura a morire e continua ancora a fare moltissime “vittime”. Del resto, questi nostri nuovi potenziali “amici” sono sempre bellissimi e quindi, come si potrebbe rifiutare l’amicizia di un ragazzo con gli addominali più scolpiti di quelli di Jacob di “Twilight” o quella di una ragazza più avvenente di Katy Perry? Ecco, però, 7 modi suggeriti da Skuola.net che vi permetteranno di capire se il profilo di questi nuovi “amici” è un fake! 

 Non viene mai taggato da nessuno
Quante volte avete “maledetto” i vostri amici per avervi taggato in momenti inopportuni? A queste persone, invece, ciò non accade mai (beate loro…). Sono sempre “in tiro” e, appunto, non vengono mai taggate da nessuno. Possibile che queste persone si siano auto-taggate in tutte le proprie foto o abbiano deciso di eliminare tutte le immagini in cui erano state taggate da qualcun altro?

 Amici in privacy
Di certo anche voi avrete tra i vostri contatti qualcuno che non vorreste vedere mai più o qualcuno di cui vi “vergognate”, è normale. Ma mettere gli amici in privacy è, forse, un po’ troppo. Dunque, se dopo aver stretto amicizia con queste persone i suoi amici non sono visibili iniziate a sospettare…

 Poche foto e senza amici
Ok, ammettiamolo. Noi tutti abbiamo degli “scheletri nell’armadio”, cioè immagini di serate “compromettenti” trascorse in compagnia dei nostri amici. Questi ragazzi, invece, compaiono quasi sempre soli. Interpretando in maniera alquanto estrema il detto “meglio soli che mal accompagnati”.

 Cercare le immagini sul web
Sempre in tema di foto, la miglior soluzione per scoprire un profilo fake è quella di trascinare le immagini del vostro nuovo “amico” su google. Se l’immagine in questione vi porterà a più profili di VIP o a link sospetti, siete sicuramente di fronte ad un fake.

 Controllare i post
I “social”, come suggerisce la parola stessa, prevedono una vita sociale che spesso queste persone non hanno. Pochi post, pochi commenti, insomma, una bacheca praticamente vuota. Va bene che, come detto, questi “amici” sono sempre bellissimi, ma possibile che nessuno abbia mai avuto il coraggio di scrivere loro un semplice post? A meno che non abbiano tutti deciso di scrivere loro solo in privato. Il che, diciamocelo, è abbastanza strano. Ma “giustificherebbe” il fatto di non avere una vita sociale visto il tempo che dovrebbero impiegare per rispondere a tutti i messaggi che hanno in chat…

 Non avete alcun amico in comune
Tutti noi, in fondo, desideriamo che una storia d’amore inizi per caso. Come nel più classico dei film romantici. Ma di solito tutto ciò inizia con un classico “scontro di spalle” da cui conseguono, puntualmente, la frase “Oh scusa, non ti avevo visto” ed il classico minuto e mezzo di scambio di sguardi languidi. Il problema è che questa persona che vi ha aggiunto non vi ha mai incontrati. Che si sia innamorata di voi solo guardando le vostre foto? può darsi… Ma come è arrivata al vostro profilo se non avete alcun amico in comune e se non vi siete mai visti dal vivo? Questo “caso” sembra un po’ troppo da film. Film più di spionaggio che romantico…

 Non interagisce con te in chat
Infine, se compaiono tutti gli elementi finora elencati, ma volete fare un ultimo tentativo, non vi resta che armarvi di coraggio e contattare il vostro nuovo “amico” in chat. Se, dopo aver visualizzato il vostro messaggio, non vi risponderà, ahimè, siete davanti ad un profilo fake. Certo, può essere che abbiate inviato il vostro messaggio in un momento in cui questa persona era impegnata. Ma quali impegni potrai mai avere una persona che non ha amici e vita sociale? Possibile che non abbia dieci secondi per rispondervi?

Fonte originale:
http://www.ilmattino.it/TECNOLOGIA/INTERNET/profilo_falso_facebook_come_riconoscerlo/notizie/1195104.shtml

martedì 11 marzo 2014

2,99 euro per un litro di extravergine! Com’è possibile? EVITA LA TRUFFA.

Come fa una bottiglia di olio extravergine di oliva a costare 2,99 euro? La domanda è lecita di fronte a certe offerte che si vedono sempre più spesso nelle corsie dei supermercati. Qualche anno fa alcune catene sono è scese addirittura a 1,99 euro al litro. Questo episodio offre lo spunto per una riflessione sui prezzi incredibilmente bassi dell’olio extravergine di oliva inserito di frequente nelle promozioni dei supermercati. Com’è possibile? Un paio d’anni fa, le quotazioni all’ingrosso sono scese fino a 1,80 euro/kg, giustificando prezzi a scaffale sotto i 3 euro al litro. Oggi però i listini sono risaliti, non solo in Italia, ma in tutto il bacino del Mediterraneo.
Difficile approvvigionarsi di extravergine a meno di 2,30 euro/kg all’ingrosso eppure a scaffale continuiamo a vedere offerte a 2,99 euro a bottiglia da litro. Considerando che a queste cifre bisogna aggiungere i costi di lavorazione industriale, di imbottigliamento, spedizione e il margine del distributore, alla fine è logico avanzare qualche interrogativo sulla qualità del prodotto imbottigliato. Il Corpo forestale dello stato negli ultimi mesi ha condotto diverse azioni sull’olio extravergine di oliva evidenziando come probabilmente si vendano milioni di litri di olio deodorato che dopo un blando trattamento diventa extravergine.
È una prassi illegale e contro cui tutti gli organi di controllo stanno combattendo da tempo. Il processo di deodorazione permette di eliminare odori sgradevoli presenti nell’olio ottenuto da olive ammassate per lungo tempo sotto il sole, oppure stipate nei cassoni degli autocarri prima di essere pressate. Anche quando le olive arrivano sane in frantoio è lo stesso procedimento di estrazione industrializzato, molto in voga in alcuni paesi, come la Spagna, a rovinare il prodotto finale. Il risultato è un olio sgradevole che ha odori di fermentato, avvinato e riscaldo che ricordano l’aceto o lo yogurt andato a male.
Si tratta di olio invendibili che, attraverso un processo industriale che elimina i cattivi odori,  acquista una nuova vita commerciale. Questa tecnica è illegale ma permette di riqualificare olio di cattiva qualità vendendolo poi a prezzi competitivi. Dopo la deodorazione l’olio contiene elevate quantità di etil esteri (composti che si formano durante la fermentazione delle olive) ed è attraverso analisi specifiche che rilevano la quantità di questi composti che gli organi di controllo possono smascherare i traffici fraudolenti.
L’olio deodorato non si può scoprire attraverso una valutazione olfattiva.
Come difendersi da queste truffe? L’olio deodorato non si può scoprire attraverso una valutazione olfattiva. Solo i più raffinati assaggiatori percepiscono un lieve sentore di cartone che viene associato proprio alle pratiche di deodorazione. Il gusto, però, ci può venire in aiuto. Gli oli molto dolci non sono considerati extravergini di gran qualità perché privi di note come l’amaro e il piccante attribuite a sostanze ricche di polifenoli che, durante il processo di deodorazione vengono “bruciati” dalle alte temperature utilizzate.
Per evitare i deodorati oltre che diffidare di un prezzo troppo conveniente, sarebbe opportuno scegliere extravergini che hanno un pizzico di amaro e piccante e quindi ricchi di polifenoli tanto utili all’organismo.

Uccide tre figlie e tenta il suicidio

Uno scenario agghiacciante quello che gli inquirenti hanno trovato fuori dall’abitazione di Corso Bergamo, nel rione Chiuso alla periferia di Lecco. Una donna in stato agonizzantericoperta di sangue e sotto shock. Dentro la casa, poi, i cadaveri di tre bambine di 3, 8 e 13 anni.
Secondo una prima ricostruzione sarebbe stata proprio la madre ad uccidere le tre figlie alle sei di questa mattina. La donna, in stato confusionale, avrebbe confessato il pluriomicidio. Poi, dopo il gesto folle, avrebbe tentato di togliersi la vita sgozzandosi. Ora è ricoverata in gravissime condizioni.
I Carabinieri stanno cercando di fare luce in questa vicenda. Pare che la donna, di origine albanese vivesse sola con le figlie – dopo l’abbandono del marito – in una condizione di estrema indigenza. La famiglia, infatti, era assistita dalla Caritas locale.
Gli agenti stanno cercando in queste ore di rintracciare il padre che da tempo non vive più nell’abitazione dove si è consumato l’orrore. Pare che un parente che vive nelle immediate vicinanze sia stato portato in caserma questa mattina per essere interrogato dagli investigatori ma non ci sarebbe nessuna accusa. Al momento sono in corso i rilievi scientifici.
Fonte:

mercoledì 9 ottobre 2013

Olio d’oliva contraffatto

Olio d’oliva. Un alimento che, soprattutto nelle diete tipiche del nostro Paese, non manca mai a tavola. Ma siamo sicuri di ciò che mangiamo?
In Italia vengono prodotti tre tipi di olio diversi:extravergine, vergine e lampante. I primi due sono commestibili, il terzo, invece viene “lavato chimicamente” per essere reso commestibile. Tra i tre il più pregiato e consumato dagli italiani è l’olio extravergine di oliva.
Questa pratica è legale ed è regolamentata dal Consiglio Internazionale dell’Olio di Oliva. Il Consiglio non è altro che un Istituto internazionale che raggruppa le nazioni produttrici di olio d’oliva, e che determina i parametri a cui attenersi per rientrare all’interno degli standard qualitativi.
All’interno di questo contesto, in cui, miscelando tipologie diverse di oli si possono raggiungere i parametri qualitativi richiesti, si inserisce il “mercato del falso”. Chi produce l’olio, infatti, può limitare la sua produzione, importando la materia prima dall’estero e trasformandola, rendendola a suo piacimento extravergine o vergine.
E proprio in questi giorni, Il Fatto Quotidiano ha pubblicato alcuni stralci di intercettazioni telefoniche che riguardano il caso in cui sarebbero coinvolti Patrizio Salvadori, titolare dell’omonimo oleificio fiorentino, e Francesco Fusi, presidente dell’Azienda Olearia Valpesana di Monteriggioni.
Grazie a un telefono intercettato dalla Guardia di Finanza di Siena, Fusi viene arrestato; a lui saranno contestate le colpe, ancora da confermare, di: associazione a delinquere, frode in commercio, sofisticazione alimentare, falsità in registri ufficiali.
Ma guardiamo nello specifico cosa sarebbe successo secondo gli inquirenti.
Nell’estate del 2011, durante una verifica fiscale, sarebbero stati scoperti alcuni registri segreti della Valpesana, una sorta di documentazione extra-contabile. Quaderni, raccoglitori, schede in cui sembra fossero descritte le procedure, anche chimiche, per  “correggere” l’olio sfuso che l’azienda avrebbe acquistato in quantità ingenti in Italia, Spagna, Grecia e Tunisia. Da qui, l’arresto di Fusi e l’accusa, ancora da accertare, di aver modificato l’olio con modalità che avrebbero violato le normative vigenti.
Quell’olio, dalle analisi, avrebbe fatto registrare un’alta concentrazione di perossidi, dei composti chimici che indicherebbero la tendenza dell’olio all’irrancidimento, e di acidità.
“Bisognerà che tu mi mandi (un olio) con una parvenza di extravergine” queste le parole che Fusi avrebbe rivolto a Salvadori, in base agli stralci pubblicati da Il Fatto.
Una bella gatta da pelare per Fusi che teme per la “salute” del suo ricco portafoglio di clienti, tra cui spiccano nomi come CarapelliMonini, Azienda olearia del ChiantiCoricelliDe Cecco. Tutte aziende estranee ai fatti e da considerare vittime del presunto raggiro.
Salvadori avrebbe patteggiato la sua posizione, riuscendo a risolvere le sue grane giudiziarie, Fusi, invece, avrebbe cercato di difendere la sua posizione, respingendo le accuse e affermando che: “Tutto l’olio sequestrato mi è stato restituito. Rispettava le normative vigenti”.
Per venire a capo di questa intricata tela di Penelope si dovrà attendere ancora il responso del giudice che dovrà decidere se rinviare a giudizio gli imputati o proscioglierli.
E voi, conoscete l’olio che mettete sulle vostre tavole?
Fonti articolo:

lunedì 30 settembre 2013

I TEMPI SONO MATURI: DOSSIER SULLE SCIE CHIMICHE

I TEMPI SONO MATURI: DOSSIER SULLE SCIE CHIMICHE: Vi sembra normale questo cielo? Fino al 2003 in Italia queste cose non si vedevano e adesso invece ... cosa è successo? E vi sembra normal...

lunedì 7 gennaio 2013

Truffe on-line (Link San Paolo)


Attenzione alle truffe on line
Negli ultimi tempi si sta diffondendo anche in Italia una modalità di truffa on-line (nota come "phishing") che, 
senza violare i sistemi di sicurezza  della Banca, punta a catturare in modo fraudolento i codici di accesso 
all'Internet Banking dei clienti.  
Ciò avviene attraverso la ricezione di una e-mail, che sembra inviata dalla banca stessa, in cui si richiede di 
accedere ad un link (che sembra riportare al sito ufficiale di tale banca) e di inserire i propri codici di accesso. 
In realtà, seguendo le istruzioni riportate, il cliente si collega al sito del truffatore e ad esso trasmette le 
informazioni personali inserite  
UN CONSIGLIO PER TUTTI: ENTRARE IN LINKS SANPAOLO DIGITANDO DIRETTAMENTE NEL 
BROWSER L'INDIRIZZO DELLA SOLUZIONE INTERNET O DEL SITO IMPRESE .
In altri casi, le e-mail contengono un allegato che, se aperto, installa sul  computer un programma per 
permettere al truffatore di accedere alle informazioni riservate presenti sul computer del cliente oppure di 
"vedere" quello che il cliente sta digitando sulla tastiera del proprio pc (fenomeno noto come "key logging"). 
Per queste e ulteriori minacce è importante proteggere il proprio PC .
Più in generale si consiglia di seguire alcuni semplici accorgimenti per tutelare l'integrità del proprio PC e la 
sicurezza dei propri codici di accesso: 
• Non comunicare a nessuno i propri codici di accesso ai servizi di Links Sanpaolo e cambiarli 
frequentemente;  
• Verificare sempre la data e l'ora di ultimo accesso presente in home page di Links Sanpaolo;  
• Diffidare delle e-mail che, spacciandosi come inviate dalla Banca, contengano link per effettuare la 
login al sito o richiedano di visualizzare file allegati;  
• Non aprire e cancellare e-mail ritenute sospette;  
Prestare la massima cautela nell'utilizzo di PC che possano essere condivisi con altri utenti (es. in ufficio, negli 
internet cafè), verificando che gli stessi non prevedano il salvataggio automatico delle password. 
Nel caso in cui si fossero ricevute e mail sospette apparentemente provenienti dalla Banca, 
si invita a contattare immediatamente il Customer Service, la propria Filiale o il numero 
verde 800.235.367. Gli operatori  saranno in grado di acquisire l'informazione sul caso e 
fornire tutta l'assistenza necessaria.  
Nel caso poi si fossero per errore già inseriti i codici personali seguendo le indicazioni di 
una e-mail sospetta, si invita a modificare immediatamente la password attraverso la 
funzione "Cambio password" presente nella sezione "Il tuo profilo"di Links Sanpaolo.

mercoledì 7 novembre 2012

Scie Chimiche

A chi non è capitato di provare rabbia quando ti capita qualcosa, tu la racconti a qualcuno e non ti crede o resta con il lecito dubbio. Il fatto è che tante persona continuano a vivere la propria esistenza come gli struzzi, metà della loro vita è concentrata su quello che vedono e toccano e da lì non si spostano e l'altra metà è concentrata esclusivamente alla cecità mentale. Non voglio offendere nessuno, ma non si può non vedere ciò che ci circonda e non documentarci, soprattutto se qualcuno ci mette la così detta pulce nell'orecchio.
Parlando di scie chimiche ho notato con mio stupore che qualcuno che le aveva notate, non si è chiesto nulla credendo che quelle scie fossero le semplici scie di un aereo o più aereo che passano innocentemente tra un paese e l'altro compreso magari di passeggeri e bagagli. Ma non è così!
Un aereo continua a girare su volpiano e dintorni creando diverse scie bianche che si allargano. Come potete vedere la mattinata era serena, il sole stava sorgendo e il cielo non dava segno di nuvole ecc... apparte le scie, una ad una...Perchè fanno questo? Cosa sono?
Quì sotto tutte le  foto scattate dal mio iPhone sulla mia citta (Volpiano) una mattina di cielo azzurro!

Le riprese sono state fatte dalle ore 08,30 circa alleore 11,30 circa.
























Potrebbe interessarti anche

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Guadagna con i click sulle pubblicità